PRIVACY E TELECAMERE NEI LUOGHI DI LAVORO: E’ REATO ANCHE SE LE TELECAMERE SONO SPENTE
Lo Statuto del Lavoratori (L. 300/70) stabilisce, ancora oggi, le modalità ed i limiti relativi al ricorso a sistemi di ripresa video nei luoghi di lavoro. La recente sentenza della Cassazione (n. 4331 del 12/11/2013) ha segnato un punto fermo nell’utilizzo di tali sistemi di ripresa e registrazione.
Il messaggio fondamentale che emerge dalla sentenza stabilisce che il titolare del trattamento (figura che, spesso, coincide con il titolare dell’attività lavorativa) non viene esonerato dagli obblighi normativi previsti dal Codice delle Privacy (D. Lgs. 196/2003), anche se l’impianto rimane spento.
Il titolare dell’attività deve, comunque, richiedere una formale autorizzazione per poter utilizzare le telecamere sui luoghi di lavoro. La norma attualmente in vigore (la legge n. 300 del 1970) impedisce l’utilizzo di sistemi di videoregistrazione per controllare i lavoratori: è concesso il ricorso a sistemi di videoregistrazione per esclusive ragioni di sicurezza sul lavoro, ferme restando garanzie precise che devono essere prese in fase di messa in opera degli impianti di ripresa per effettuare la cancellazione dei dati trascorso un tempo minimo previsto dalla legge sulla Privacy. In ogni caso, l’utilizzo di questi sistemi deve essere preventivamente sottoposto ad accordo sindacale ovvero all’autorizzazione della Direzione Provinciale del Lavoro (in assenza di rappresentanze sindacali).
La circolare del 16/04/2012 si prefiggeva lo scopo di ridurre gli adempimenti burocratici per accelerare le autorizzazioni in quanto rendeva non obbligatorio l’accertamento tecnico preventivo nei locali ad alto rischio (per esempio: supermercati, tabaccherie, ecc.): è consigliato, dall’esperienza, organizzare un sopralluogo preliminare per prendere visione delle caratteristiche del luogo da supervisionare.
In conclusione, poiché lo scopo primario di un sistema di videoregistrazione rimane la deterrenza, è fortemente consigliabile disporre di tutte le autorizzazioni necessarie prima della messa in esercizio dell’impianto per non incorrere in alcun tipo di sanzione (civile, penale, sindacale).